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Monti, Augusto.

Scrittore italiano. Professore al liceo D'Azeglio a Torino (ebbe fra i suoi allievi Cesare Pavese), collaborò a "La Voce" di Giuseppe Prezzolini e a "L'Unità" di Gaetano Salvemini; nel primo dopoguerra fece parte del gruppo di Rivoluzione liberale di P. Gobetti; scrisse sui "Quaderni di giustizia e libertà" dei fratelli Rosselli, e sul "Corriere della Sera". Per la sua attività antifascista venne condannato a cinque anni di reclusione dal tribunale speciale. Dopo la caduta del Fascismo, svolse un'intensa attività di pubblicista e di studioso. La sua opera principale rimane la tetralogia Tradimento e fedeltà (I Sansôssí, 1929; Quel Quarantotto!, 1934; L'iniqua mercede, 1935; ...e il gallo cantò, 1949), ripubblicata nel 1974 con il titolo di I Sansôssí. Si tratta di una vasta epopea che, seguendo le vicende di una famiglia piemontese, rievoca gli avvenimenti storici dal Risorgimento alla prima guerra mondiale. Fra le altre opere ricordiamo i romanzi La ragazza 1924 (1961) e Vietato pentirsi (1956), gli scritti politici Scuola classica e vita moderna (1923), Realtà del partito d'azione (1945), Anno XXX, Era fascista, anno VIII dopo la liberazione (1953) (Monastero Bormida, Asti 1881 - Roma 1966).